martedì 9 aprile 2013

Gan Eden


File:Garden-of-eden.jpg
 
Mi ha particolarmente colpita (e aperto nuove interessanti prospettive) la chiave di lettura ebraica di alcuni passi della Genesi, soprattutto la parte riguardante il Giardino dell'Eden, in ebraico Gan Eden.
In particolare, i kabalisti interpretano la storia di Adamo ed Eva, dell'Eden, dell'Albero Delle Vite e della Conoscenza del Bene e del Male, spiegando che: quello che da sempre la Chiesa ufficiale ha favolisticamente chiamato Paradiso non è altro che il nostro Pianeta Terra; gli uomini non sono mai stati scacciati via da questo Giardino lussureggiante, ma è stato l'Uomo stesso, conoscendo il Male, a mandare via dalla Terra l'Essere Spirituale. L'uomo, rimasto solo sulla Terra, ha distrutto il giardino e si è condannato a dover conoscere Lavoro e Dolore per poter continuare a vivere, alla ricerca costante della Felicità.


Tutto ciò è assolutamente, meravigliosamente e incredibilmente, coerente, reale e credibile. C'è qualcosa che mi affascina irrefrenabilmente, in questa interpretazione.
Andrò sicuramente avanti nell'approfondire l'argomento.

2 commenti:

  1. cosa che muterebbe anche, secondo me, la percezione della natura e il suo rispetto.
    Qui e ora insomma e non qualcosa di rincorere dopo la morte.

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  2. Sono d'accordo. Qui e ora, e personalmente credo, anche dopo la morte, ci ritorneremo.

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