Finalmente sono riuscita a vedere Django, l’ultima fatica di
Quentin Tarantino.
Bello, bello, bello. E poi che dire, Tarantino non si
smentisce, un grande. La trama prende, e lo sfondo storico arricchisce questo
inconsueto western. Da ricordare alcune scene, rubacchiate a Leone? Chissà…
Ritrovo un po’ tutto il background tarantiniano, dal pulp
di Pulp fiction e Le iene, alla vena poetica di Bastardi senza
gloria, i flash back, alcuni nonsense… e come al solito, Tarantino sceglie
di interpretare la parte del demente di turno. Ma come è suo solito, ad ogni
pellicola aggiunge un tocco in più: va sempre più affondo, la storia nella
storia, irriverenza, amara comicit. Tarantino si è lasciato ammaliare dal lieto fine, che
stavolta, confesso, non aspettavo. Ma dopotutto ci sta alla grande. Però avrei gradito meno fiumi sanguinolenti, chessò, a tratti mi è sembrata una forzatura, anche se lo splat è stato sempre la firma del regista, credo che prima o poi Tarantino debba superare questo laccio pulp che lo tiene legato ancora a Dal Tramonto all'Alba.Bene Di Caprio nella parte del cattivo.
Lo consiglio, a meno che odiate Quentin Tarantino.
l'ho trovato su cineblog ... di Tarantino ero fermo a PulpFiction .. ti saprò dire :)
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