mercoledì 20 marzo 2013

Meglio un sacco di cemento


Era un pomeriggio come tanti, nell’assolata campagna, cullati dal sole tiepido e dal ronzio di api, mosche e cinguettar di passerotti. Mio nonno era in fase “ripensare al passato e far valutazioni”, quando tra un discorso e l’altro…

Tua nonna sì, che era una femmina come non ce ne sono più (mio nonno ha un linguaggio colorito da contadino/muratore ex partigiano… sarebbe da scrivere in dialetto stretto ma non sarebbe comprensibile a tutti, n.d.a.), non aveva i grilli per la testa! Santa donna, non ce ne sono più come lei! Sai che mi ha detto una volta, eh? Eravamo andati a XXX, a portare R. dal dottore, perché a quel tempo stava male che aveva (…) e siamo andati lì un pomeriggio, tutti insieme… quando siamo usciti dalla visita, faceva caldo, era un pomeriggio d’estate e lei che soffriva il caldo era giù, le ho detto <<Andiamo M. che ci compriamo un gelato!>>. A quei tempi non era come adesso che vai e prendi il gelato ogni giorno, si andava solo quando eri in città. Lei ci ha pensato, ripensato,  epoi mi ha detto <<Senti, noi siamo in 5, un gelato costa 5 lire, per prenderlo tutti spendiamo 25 lire. Sai che facciamo? Torniamo a casa, faccio una granita con i limoni che ci rinfreschiamo lo stesso, e con le 25 lire ci compriamo un sacco di cemento per finire la casa. Hai capito, tua nonna, a cosa pensava?

Il filo dei pensieri mi ha riportato a questo episodio, legato con l’altro Storia di una moglie e Gentil Marito , sempre sulla questione del ruolo della mamma nella famiglia… poi che mio nonno facesse vedere i sorci verdi a sua moglie, nonostante tutto, è un altro discorso.

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