Era un pomeriggio come tanti, nell’assolata campagna, cullati
dal sole tiepido e dal ronzio di api, mosche e cinguettar di passerotti. Mio nonno
era in fase “ripensare al passato e far valutazioni”, quando tra un discorso e
l’altro…
Tua nonna sì, che era
una femmina come non ce ne sono più (mio nonno ha un linguaggio colorito da
contadino/muratore ex partigiano… sarebbe da scrivere in dialetto stretto ma
non sarebbe comprensibile a tutti, n.d.a.),
non aveva i grilli per la testa! Santa donna, non ce ne sono più come lei! Sai che
mi ha detto una volta, eh? Eravamo andati a XXX, a portare R. dal dottore, perché
a quel tempo stava male che aveva (…) e siamo andati lì un pomeriggio, tutti
insieme… quando siamo usciti dalla visita, faceva caldo, era un pomeriggio d’estate
e lei che soffriva il caldo era giù, le ho detto <<Andiamo M. che ci
compriamo un gelato!>>. A quei tempi non era come adesso che vai e prendi
il gelato ogni giorno, si andava solo quando eri in città. Lei ci ha pensato,
ripensato, epoi mi ha detto
<<Senti, noi siamo in 5, un gelato costa 5 lire, per prenderlo tutti
spendiamo 25 lire. Sai che facciamo? Torniamo a casa, faccio una granita con i
limoni che ci rinfreschiamo lo stesso, e con le 25 lire ci compriamo un sacco
di cemento per finire la casa. Hai capito, tua nonna, a cosa pensava?
Il filo dei pensieri mi ha riportato a questo episodio,
legato con l’altro Storia di una moglie e Gentil Marito , sempre sulla
questione del ruolo della mamma nella famiglia… poi che mio nonno facesse
vedere i sorci verdi a sua moglie, nonostante tutto, è un altro discorso.
Nessun commento:
Posta un commento